Il Ristorante

Arcoriccardo Ristorante

Salendo su da piazza Cavana, a pochi passi da piazza dell’Unità d’Italia, si arriva a un certo punto in uno degli angoli più nascosti ma più magici di Trieste, piazza Barbacan e l’adiacente Arco di Riccardo.

Un arco romano, incastrato tra le case di via del Trionfo che da secoli prima accoglieva le persone in città e ora veglia lì, imponente.

La parte che penetra nei muri spunta, dall’altra parte, in un locale che è stato prima “Osteria dell’Antico Trionfo”, dove si serviva il famoso “Opollo di Lissa”, il vino bianco dalmata più ricercato a quei tempi, apprezzato anche da James Joyce, affezionato frequentatore dell’Osteria durante il suo soggiorno a Trieste (1912-1915), poi la ‘Trattoria all’Arco di Riccardo’, che è stato luogo storico dei ritrovi dei triestini.

 

Nel 2005 Luca Gioiello, che in quello stesso locale aveva cenato la sera del suo primo arrivo a Trieste tanti anni prima, senza neanche poter immaginare che sarebbe diventato suo anni dopo, decide di fare una scommessa, con Trieste, con l’Arco e con se stesso. Rileva i locali e la vecchia officina adiacente e inizia una lunga rivoluzione e una radicale ristrutturazione – progettata dall’architetto Michela Crevatin – e fa nascere Arcoriccardo Ristorante nel quale si può ammirare non solo la parte di Arco che penetra dei muri, ma anche dei reperti storici emersi durante i lavori.

Un luogo storico che si è rinnovato con cura e che dopo 14 anni dall’apertura ha ancora il potere di suggestionare.

Ma non è solo storia Arcoriccardo Ristorante. È anche amore e passione per la buona cucina.

 

Con i suoi 35 anni di esperienza, partendo dai vicoli napoletani, passando per le città più importanti d’Europa, Luca Gioiello non è solo un cuoco, è un cultore, un innamorato del suo lavoro, il padrone di casa che vi accoglie e vi dà la possibilità di vivere per qualche ora un’esperienza che va oltre il cibo, ma coinvolge sensi e racconta passioni.